Descrizione
Curare e coltivare il territorio
Lo spopolamento delle aree montane è una costante ormai tristemente nota, un fenomeno iniziato nella seconda metà del secolo scorso e ancora purtroppo in atto. Le piccole comunità che resistono fanno fatica ad occuparsi del vasto territorio di cui sono rimaste custodi.
Il Consorzio, grazie al progetto dedicato alla cura del territorio, vuole aiutare chi ancora vive e lavora in montagna a rimanerci e invogliare qualche cittadino a cambiare aria ed unirsi a loro. Il tutto riappropriandosi del territorio e delle attività agro-silvo-pastorali attraverso cui il territorio viene gestito.
Il fatto che il Consorzio delle Valli e delle Dolomiti Friulane sia un consorzio di imprese che operano in ambito agricolo è un segno concreto di questa volontà, poiché include proprio quelle persone che con il loro lavoro cercano di avere cura del loro territorio nel quotidiano e credono valga la pena fare sacrifici per rimanerci.
Il gregge transumante
Un altro esempio è costituito dal gregge transumante di ovini da carne, che conta un centinaio di capi, destinate in futuro alla produzione della Pitina IGP. Questo numero al momento contenuto permette ai capi di non dover vagare per tutta la pianura friulane durante l’inverno ma di trovare sufficiente foraggiamento in Val Tramontina e nelle zone circostanti. Altra azione consortile in tal senso è costituita dall’ecosfalcio con mini-gregge, attraverso cui una decina di capi verranno distaccati dalle stalle sociali durante la bella stagione e condotti ad alimentarsi in terreni non adatti allo sfalcio meccanico. Tramite queste presenze costanti durante l’anno, sarà possibile mantenere nel tempo tutte quelle piccole superfici a prato-pascolo che stanno via via scomparendo ed imboschendosi a causa del loro mancato utilizzo. Le pecore assumono dunque, oltre alla mera funzione produttiva, anche il titolo di manutentrici del paesaggio!
La volontà di avere cura del territorio si riflette anche negli immobili su cui il Consorzio ha scelto di investire in termini economici e progettuali. Si tratta di edifici pre-esistenti, non attivi da tempo o comunque non valorizzati, tra cui ad esempio il complesso malghivo del Monte Rest e due capannoni adibiti un tempo ad allevamento intensivo di conigli, uno dei quali diverrà stalla sociale. Il Consorzio si adoperando inoltre per capire quali siano le strade da percorrere per superare le difficoltà legate all’iperframmentazione fondiaria e sta spingendo anche alcuni enti pubblici a occuparsi in maniera più attiva delle proprie risorse.
Queste azioni ad oggi si stanno concentrando prevalentemente nei comuni di Tramonti di Sotto e Tramonti di Sopra, grazie alla fortuna compresenza di molti fattori (aziende allevatrici, amministratori lungimiranti, terreni e strutture disponibili) che hanno reso la zona una ideale palestra su cui effettuare i primi test. L’obiettivo però è quello di trovare dei modelli che siano poi applicabili e replicabili su tutto il territorio delle valli e dolomiti friulane, e non solo relativi all’allevamento ma anche alle altre attività agricole ed alle utilizzazioni boschive.