La filiera della lana nasce dal desiderio di poter riutilizzare in una visione circolare dei beni, questo prodotto davvero prezioso che oggi rappresenta un problema per gli allevatori.
Infatti la lana di razze ovine non selezionate per la produzione di filati, rappresenta oggi un costo per le aziende agricole dato che il prezzo di vendita della lana grezza non riesce a coprire le spese legate alla tosatura (indispensabili per il benessere dell’animale nel periodo estivo) e i trattamenti standard (lavaggio, carbonizzazione e sbiancamento) necessari per rendere la lana commerciabile.
A ciò si aggiungono le normative igienico sanitarie relative allo stoccaggio e allo smaltimento della lana non venduta che rientra nella lista dei rifiuti speciali (sottoprodotti animali di categoria 3) per il quale utilizzo e/o smaltimento è previsto un trattamento industriale dai costi elevati.
L’obbiettivo del Consorzio è quello di riuscire ad utilizzare e valorizzare questo bene in diversi settori, fra i quali quello dell’arte e del design, della bioedilizia e dell’ecologia fino ad arrivare all’agricoltura e al giardinaggio.
Concretamente il Consorzio ha avviato la produzione artigianale di oggetti artistici in feltro, utilizzando la lana del gregge consortile, come:
Si tratta di piccole opere d’arte che vengono realizzate con la lana del Consorzio a seconda dei desideri di chi è interessato.
Per ordinarli o per ricevere maggiori informazioni non esitare a scriverci all’indirizzo lanacashmere@consorziovallidolomitifriulane.it