I prodotti del Consorzio: la cipolla di Cavasso e della Val Cosa

Nei Comuni compresi tra i torrenti Meduna, Cosa e Arzino è stata ripresa la coltivazione di uno dei prodotti tipici dell’area: la Cipolla dal colore rosato o rosso, a seconda della zona di coltivazione. Infatti, grazie all’impegno di diversi appassionati e grazie alla collaborazione con gli anziani del luogo, è stato possibile recuperare non solo la pratica della coltivazione tradizionale dell’orto, ma anche i semi scrupolosamente conservati negli anni.

Le orticole maggiormente presenti in questa zona sono infatti sempre state cavoli, scalogno, fagioli, mele, pere e patate, ma il prodotto più particolare è sicuramente la cipolla dalla tipica tunica rosa o tendente al rosso, con riflessi dorati.

Questa particolare cipolla, che è oggi presidio Slow Food, è apprezzata soprattutto per il suo cuore croccante e il sapore dolce che la rende ottima anche se consumata cruda.

La cipolla e le rivindicules

La tradizione vuole che fossero principalmente le donne ad occuparsi della coltivazione di queste cipolle a partire dalla semina a gennaio fino al periodo di raccolta a fine estate. Nei mesi caldi, infatti, le cipolle, una volta estratte dal terreno, venivano lasciate asciugare per alcuni giorni mentre quelle più piccole venivano messe sotto aceto.

Le cipolle venivano poi vendute dalle Rivindicules, ovvero le venditrici in bicicletta, che si spostavano in diversi centri, inizialmente nei mercati più vicini, ovvero quelli di Spilimbergo o Maniago per poi salire verso Barcis, Claut e Andreis.

I consorziati che si dedicano alla coltivazione della cipolla tipica

Tra i nostri consorziati possiamo vantare ben tre produttori di questo presidio Slow Food, ovvero l’Azienda Agricola Mevania Marchi e l’Azienda Agricola Orto di Viola Ciccanti del Cuore che si trovano ad Anduins di Vito d’Asio nonché Zalpa, azienda collocata a Travesio.