Intervista a Nicola: cosa significa gestire Malga Fara? E tutti i dietro le quinte :)
Nicola ha gestito Malga Fara questa estate: lo abbiamo intervistato per conoscere meglio che cosa significhi passare la stagione a 900 msl e scoprire che cosa gli ha insegnato la montagna…nonché i dietro le quinte!
Caro Nicola, questa estate hai gestito da Maggio a Settembre Malga Fara. Si tratta sicuramente di un’esperienza unica e da quel che mi hai già raccontato (in anteprima) ne sono successe di tutti i colori (come vedremo) ma hai tratto anche dei grossi insegnamenti. Vorrei rivivere in retrospettiva questa esperienza facendoti alcune domande…portando i tuoi racconti a casa dei lettori. Iniziamo con una domanda pratica:
Quali erano le tue mansioni giornaliere?
Solitamente avevo una routine da seguire tutti i giorni, un po’ come un ristoratore. La mattina prima di aprire, pulivo la cucina e la zona esterna e preparavo i tavoli per i clienti. Durante la mattinata, normalmente, passava sempre qualcuno per chiedere informazioni sulle camminate o per prendere/assaggiare qualche prodotto.
Qual era il momento più complicato?
L’ora di pranzo era il momento più complicato perché era quello in cui arrivavano più persone. Solitamente, durante la settimana, ero da solo a gestire tutto; perciò, alcune volte dovevo fare un po’ le corse. Sinceramente, però, la cosa non mi pesava perché incontravo sempre delle persone gentili, che non avevo nessuna fretta (anzi, molto spesso si fermavano solo per chiacchierare). Poi arrivava il primo pomeriggio, un momento di pura tranquillità; in quell’occasione, ogni tanto mi prendevo dei momenti per me per osservare le montagne o semplicemente godermi il panorama. Poi, riprendevo a pulire e sistemare tutto per i clienti del pomeriggio, i quali venivano spesso per un pezzo di torta o del formaggio.
…e il tuo momento preferito?
Indubbiamente il momento preferito era verso chiusura, intorno alle 19, quando il sole incominciava la sua discesa verso l’orizzonte, Matteo (il pastore) faceva rientrare le pecore … Non saprei il perché ma era qualcosa che mi metteva una certa serenità.
L’insegnamento più grande che ho ricevuto dalla “montagna” è stato sicuramente quello relativo alla pazienza.
Fra tutte le mansioni che dovevi sbrigare, qual era quello più difficile?
Non penso ci sia un compito più difficile di un altro; l’ambiente di lavoro è veramente magico, quindi anche se le cose possono sembrare complicate alla fine tutto si risolve. Probabilmente, i momenti più complicati ( e anche più difficili) erano durante i pranzi del fine settimana perché vi erano molte persone e dunque bisognava fare un gran lavoro; ma alla fine, si finiva sempre con il sorriso.
Che cosa ti hanno insegnato la montagna e la malga?
L’insegnamento più grande che ho ricevuto dalla “montagna” è stato sicuramente quello relativo alla pazienza. Alcune volte, mi sono reso conto, si cerca di affrettare troppo le cose senza che vi si lasci il tempo necessario perché queste si realizzino. Quando si sta alcune ore senza incontrare nessuno, e ci si aspetta continuamente che qualche persona arrivi, li si capisce quanto sia importante la pazienza. Alla fine, infatti, arriverà sempre qualcuno.
Quest’anno non mi è mai capitato di non avere neanche un cliente, perfino quella domenica che avevano previsto allerta meteo di tipo rosso! Penso che questo sia molto significativo: quando qualcosa viene fatto bene, la gente riesce ad apprezzarlo e te lo dimostra. Magari ci vorrà del tempo prima che ciò avvenga ma, alla fine, arriverà. È tutta una questione di pazienza.
Qual è stata la giornata più particolare di tutta la stagione e perché?
Scegliere la giornata più particolare non è affatto facile perché durante tutta la stagione sono successi fatti caratteristici e divertenti, legati anche alle molte iniziative che sono state organizzate. Per esempio, un giorno abbiamo ospitato una proposta di matrimonio!
In ogni caso, se dovessi scegliere una sola giornata direi Ferragosto: quel giorno ne sono successe di tutte i colori.
Oltre alla grande quantità di persone che è venuta a trovarci (tra cui una signora con più di cento anni!) e dunque, ti lascio immaginare tutte le difficoltà o i possibili imprevisti legati alla gestione delle persone; la sera, terminata la giornata, uno dei clienti mi ha fatto notare che sulla montagna opposta (il Monte Raut) vi era una luce ad intermittenza. Inizialmente abbiamo pensato che non fosse nulla di serio, poi, però, questa ha continuato per diversi minuti. Così abbiamo deciso di chiamare il soccorso alpino, questi hanno chiamato anche i vigili del fuoco e i carabinieri. Insomma, alle 10 di sera, dopo una giornata estenuante e con la voglia di andare a dormire, mi sono trovato nuovamente la malga piena di gente; questa volta però erano tutti agenti. Si sono avviate le varie squadre di ricerca, e fino alle 3 del mattino sono rimasti li in malga a coordinare le varie operazioni di soccorso che si stavano svolgendo sul Raut (dalla malga, infatti vi è una visuale ottima sul monte). Insomma, alla fine, il tutto si è concluso con un nulla di fatto, ma indubbiamente è stata una giornata che mi rimarrà in mente!
Dopo l’esperienza in Malga pensi al Territorio montano in modo differente?
Più che al territorio montano questa domanda dovrebbe essere estesa al territorio della mia provincia e regione in generale. Infatti, penso con grande convinzione, che la Nostra terra abbia da offrire grandi opportunità sotto tantissimi punti di vista. Molte volte ci lasciamo affascinare dai luoghi più conosciuti senza tener conto di quello che abbiamo vicino casa. Per esempio, quest’estate mi è capitato almeno una ventina di volte che, dei pordenonesi, venendo su in malga per la prima volta, mi dicessero: “Ma è bellissimo questo posto! Non sapevo che ci fossero dei posti così belli vicino casa”.
Penso che questo sia l’epilogo migliore per rispondere alla tua domanda: quando si entra in contatto in modo così intenso e vivo con un luogo, lo si apprezza in tutte le sue sfumature e bellezze. Così io quest’estate ho avuto la possibilità di vivere un’esperienza unica, ripensando e guardando sotto occhi più coscienti il Nostro territorio.
Sarebbe molto bello che tutti potessero vivere una cosa così: in questo modo, si avrebbe una maggiore consapevolezza di quanto fortunati siamo. A tal proposito vorrei citare il Consorzio delle Valli e delle Dolomiti Friulane che, in una certa misura, ha come scopo proprio quello di valorizzare il nostro territorio, rendendolo maggiormente usufruibile per le persone.
Qual è il consiglio che daresti ai giovani che vorrebbero avvicinarsi al lavoro in malga?
Domanda particolarmente difficile. Quello che secondo me è importante, più che avvicinarsi al lavoro in malga, che può riguardare una piccola parte, risiede nel coinvolgimento che noi giovani dobbiamo avere con il nostro territorio. A tale scopo, durante il mese di agosto ho organizzato degli aperitivi in malga. Il loro scopo, oltre che a divertirsi, era quello di creare una relazione tra le persone e la montagna. Certo, può sembrare abbastanza assurdo a prima vista, ma il fatto di incontrarsi in un luogo diverso dalla città, in pieno contatto con la natura, creava dei legami diversi anche tra le persone. Così ho avuto adulti e giovani che sono tornati più volte in Malga perché si trovavano bene o semplicemente perché gli piaceva il posto. Penso che questa sia una grande vittoria! Quindi, cercando di rispondere alla tua domanda, direi che il consiglio migliore che posso dare sia quello di essere curiosi, di provare a fare qualcosa di “Non convenzionale” e lasciarsi trasportare da questa bellissima esperienza.
Prima di chiudere questa intervista, ci tenevo molto a ringraziare tutte le persone che sono venute in Malga sia come clienti che come aiutanti.
Specialmente quest’ultimi sono stati per me fondamentali, perché mi hanno sempre aiutato con piacere. Trovare delle persone che vengono ad aiutare, più e più volte, solo per il piacere di farlo è veramente qualcosa di straordinario. Non saprei esattamente spiegare a parole, ma quando si era assieme a lavorare si creava un bellissimo senso di gruppo e, anche se si era li per uno scopo serio, la gioia con cui si affrontavano alcuni momenti mi è veramente rimasta impressa. Io sono convinto che Malga Fara sia un posto con un po’ di magia e, chi viene su, me lo conferma.
Grazie a tutti 😊